MULTIVISIONI

Kibera è il più grande slum dell’Africa, si trova a Nairobi capitale del Kenya. La sua popolazione è stimata in 2milioni e mezzo di abitanti che vivono in baracche con muri di fango, tetti di lamiera e pavimento di terra o cemento in un mare di immondizie. E’ riduttivo descrivere questo posto con qualche informazione di base, perché qui vive una umanità ricca di sentimenti, di sofferenze e di vissuti fuori del comune. Ho incontrato talenti inaspettati come Wycliffe che crea quadri con materiale di recupero.

Nell’Oceano Atlantico settentrionale fra la Scozia e l’Islanda si trova l’arcipelago meraviglioso delle Isole Faroe. Un viaggio indimenticabile in terre e lande che ricordano i paesaggi descritti nel “Signore degli anelli”. Dietro ogni curva o collina ci si aspetta di vedere elfi, Hobbit, gnomi e draghi, in un’ambientazione fantasy degna dei più belli paesaggi neo zelandesi dove sono state girate le scene dei film ispirati ai libri di Tolkien.

Breve descrizione dell’opera da inserire nel foglio sala e pieghevoli. “Sinfonia per un Tramonto” vuole con le immagini e la musica suscitare le emozioni che ognuno di noi prova di fronte a simili spettacoli, non per niente ho scelto musica classica per accompagnare queste fotografie volendo così sottolineare queste meraviglie naturali e ……… gratuite.

Dhaka Bangladesh cantieri navali sul fiume Buriganga dove le enormi carcasse arrugginite delle navi di tutto il mondo vengono a morire. Instancabili lavoratori tolgono la ruggine con martelli e spatole, usano il gas ad acetilene per rimuovere tutto, ogni parte viene riciclata fino all’ultima vite e bullone. Un baccano assordante di martelli che sbattono incessantemente, un polverone di ruggine rimossa, un odore forte di combustibili e fiamme ossidriche, un instancabile lavorio di uomini intenti come formiche a smantellare ogni pezzo utile. Poi inizia anche la ricostruzione.

Dhaka Bangladesh cantieri navali sul fiume Buriganga dove le enormi carcasse arrugginite delle navi di tutto il mondo vengono a morire. Instancabili lavoratori tolgono la ruggine con martelli e spatole, usano il gas ad acetilene per rimuovere tutto, ogni parte viene riciclata fino all’ultima vite e bullone. Un baccano assordante di martelli che sbattono incessantemente, un polverone di ruggine rimossa, un odore forte di combustibili e fiamme ossidriche, un instancabile lavorio di uomini intenti come formiche a smantellare ogni pezzo utile. Poi inizia anche la ricostruzione.

Turkana è un grande lago del Kenya del nord dove vivono diverse comunità tribali ogniuna con le sue specificità e caratteristiche. I Pokot, i Njemps, El molo, i Turkana, i Samburu, i Gabra, i Rendille. Vedremo una panoramica di volti e sguardi partendo dai bambini e terminando con gli uomini anziani. Le foto sono state scattate all’aperto o dento le loro capanne con unica fonte di luce l’entrata con la tenda scostata.

Nel cuore del nord della Norvegia, oltre il circolo polare, sospese tra cielo e mare come gioielli incastonati nella natura selvaggia e incontaminata c’è un arcipelago di isole. Un luogo in cui le ripide montagne si tuffano a picco nell'oceano cristallino, e le tipiche abitazioni colorate sembrano emergere direttamente dalle acque turchesi in mezzo ai i fiordi che si spalancano come braccia accoglienti per i viaggiatori, creando un’atmosfera magica e indimenticabile. Le isole Lofoten sono un luogo unico al mondo.

Bangladesh, nei villaggi nei dintorni di Dacca vengono prodotti i tessuti batik. Questa è una forma d’arte antica che comporta la tintura di tessuti con colori vibranti e disegni intricati. La manodopera bengalese e tra le più a buon mercato del mondo con salari bassissimi che non permettono minimamente la possibilità di condurre una vita dignitosa, condizioni di lavoro massacranti e disumane, sfruttamento minorile e luoghi di lavoro pericolosi e fatiscenti.

Siamo soliti frequentare mete assai belle e affascinanti ai nostri occhi di turisti. Ho cercato di immaginare come sia vivere in uno di questi luoghi e come, ciò che a noi pare bello e meraviglioso, possa apparire a chi lo vive quotidianamente. L'isola di Burano raccontata nello spazio temporale di una giornata.

L’autunno è il periodo ideale per osservare alcune piante, una di queste dà letteralmente spettacolo per i suoi colori che vanno dal rosso al porpora e dal giallo al marrone. Questo piccolo lavoro intende dare lustro e merito alla pianta, la quale evoca anche tristi momenti di storia.

Un tempo, Grado doveva difendersi spesso dagli attacchi degli Uscocchi, i pirati che provenivano dalla vicina Dalmazia. Si trattava di gente bellicosa, bardata di tutto punto. Gli Uscocchi incutevano timore con i paradenti in ferro e i gambali di legno, tuttavia agli occhi degli abitanti di Grado suscitavano anche qualche curiosità, perché quei pericolosi guerrieri indossavano delle ampie gonne, alla moda turca. Nel corso degli anni, e nei racconti della gente, gli Uscocchi si trasformarono in Streghe del mare, chiamate Varvuole.

C’è stato un periodo, alla fine della seconda guerra mondiale, in cui oltre 300 mila Italiani hanno dovuto abbandonare tutti i loro averi per andare incontro a un futuro pieno di incognite. La multi visione vuole raccontare la ricerca, tramite gli oggetti di allora, delle orme paterne e delle proprie radici.

Massimo Siega Ducaton Tokyo: La Capitale del Giappone è l’area metropolitana più estesa al mondo e accoglie un terzo dell’intera popolazione Giapponese. E la sola capitale al mondo che nell’arco di un secolo è stata completamente ricostruita due volte (dopo il grande terremoto del Kanto nel 1923 e i bombardamenti della seconda guerra mondiale). Forse è per questo che è cosi profondamente diversa da tutto il resto del Giappone; moderna, tecnologica, caotica, organizzata, proiettata costantemente al futuro… ma se si sa cercare è possibile ancora scorgere le tracce della Tokyo antica.

Multivisione di Massimo Siega Ducaton: L’autunno rappresenta un momento magico per il Giappone e i Giapponesi. È il momento in cui tutto il paese cambia colore diventando completamente rosso e giallo. Questo momento ha un nome: Momijigari, che letteralmente si può tradurre come “andare a caccia delle foglie rosse di acero”